venerdì 16 aprile 2010

I sogni e i desideri.

Traggo dal bellissimo intervento di Giancarlo qualche riflessione frettolosa e forse impulsiva, e più che rispondere alla sua testimonianza, ché non serve visto che mi trovo d'accordo con lui nel merito, raccolgo e sviluppo qualche spunto ispirato dalla lettura della sua lettera pubblicata qui sotto.

Il pensiero di Giancarlo è un manifesto che bisognerebbe raccogliere e far proprio da chiunque non si riconosca in questa Italia, astenuti compresi, ma gli errori della Sinistra ci sono e non si possono imputare a Berlusconi o alla Lega. I dirigenti del PD perseverano, anche in queste ore, in questioni che non interessano a nessuno, ma questo può essere un espediente per non fare i conti in casa propria o per continuare a vivacchiare.

In Veneto l'errore più grande che la coalizione di Centrosinistra ha perpetrato è stato scegliere un candidato che ora rifiuta con sdegno la tessera del PD, e questo per poter fare il "battitore libero" (ah, l'avessi saputo prima del voto!). Questa nazione e questa regione sono piene di battitori liberi che, ahinoi, giocano in solitaria, ma che tragicamente non se ne sono ancora accorti, o fingono che tutto sia sotto controllo nonostante l'astensione.

Pochissimi politici si vogliono raccogliere attorno a un'idea condivisa, ma la maggioranza di questi la teme, giocano semmai a fare gli strateghi, gli stessi che dopo l'esito delle elezioni accusano schiumando: "abbiamo perso perché non mi avete sostenuto" e compagnia cantante...
Noi elettori di sinistra, centro o destra dovremmo, secondo loro, riconoscerci in questo o quel personaggio politico e affidarci nelle sue mani senza discussione, senza obiezioni. Ma i risultati negativi cominciano a manifestarsi in tutta Italia, non solo attraverso l'astensione, e mi riferisco alla punizione esemplare che il centrosinistra ha ricevuto al Nord. Punizione che avrebbe dovuto far dimettere l'intera classe dirigente di ogni partito della coalizione (escluso Di Pietro che intercetta gli incazzati), così non è, e ora siamo alle solite: guardiamo cosa fa Fini. Che fa Fini? La domanda è pigra, perché quella corretta sarebbe che cosa facciamo noi, ora e per il futuro prossimo?
Ci sarebbero altre domande che vorrei porre:
Perché nel Veneto non sono state fatte le Primarie? Perché Bortolussi non se l'è giocata con altri candidati? Forse perché temeva d'essere scartato?
Allora perché avrebbe dovuto vincere le elezioni contro Zaia?

Sono domande alle quali Bortolussi non saprebbe/non vorrebbe rispondere, perché questi politici, o uomini-simbolo ritengono che cosa fatta capo ha, e stop.

Il Veneto l'astensione l'ha subita meno di altre regioni, non nascondiamocelo. Zaia è risultato credibile, ma ora è messo alla prova dei fatti. Speriamo che il delirio clericale e oscurantista dei primi giorni si temperi con i giorni e lasci spazio a decisioni che favoriscano il lavoro e il benessere dei cittadini veneti.
Il centrosinistra impari dalla Lega a tornare nelle fabbriche, nei luoghi dove la gente vive, poi potremmo -forse- rispecchiare noi stessi nelle loro proposte politiche.

Qualcuno ha votato per Grillo, in sé è una notizia che dovrebbe far riflettere maggioranza e opposizione. Ma non abbiamo un Governo interessato a fare l'analisi del voto alla vecchia maniera, anzi preferisce (per noti motivi giudiziari) incassare il voto di maggioranza degli elettori che sono andati a votare, liquidando l'astensione come un incidente di percorso. Può darsi che il prossimo referendum pro o contro Berlusconi (che si è manifestato in tutte le elezioni politiche di questi ultimi quindici anni) dia sorprese in negativo per questa o quell'altra parte, poco importa: non credo che la volontà sia quella di governare il Paese per il bene dei cittadini, ma per motivi che di volta in volta ogni singolo battitore libero decide possa essere vantaggioso per la propria personale carriera politica.

Per ora, più che a sogni siamo dinanzi a incubi veri e propri.

Denis Lotti, Arcugnano

Nessun commento:

Posta un commento