martedì 29 dicembre 2009

sabato 12 dicembre 2009

SPRINT FINALE DELLA CAMPAGNA
«NO AI CACCIABOMBARDIERI F-35»

La campagna di mobilitazione per fermare l'acquisto (e la produzione) da parte dell'Italia dei cacciabombardieri JSF-F35, che ci costeranno oltre 14 miliardi di euro, entra nella sua fase finale. La raccolta di firme online e cartacea, le delibere di appoggio degli Enti Locali, la mozione parlamentare proposta a deputati e senatori sono gli strumenti che la campagna - lanciata da «Rete Italiana per il Disarmo», «Sbilanciamoci!» e GRILLOnews.it - mette in campo per chiedere al Governo di non procedere al previsto acquisto di 131 aerei da guerra con capacità di proiezione offensiva. Dal 10 al 15 dicembre 2009 previste manifestazioni di supporto in molte città italiane con consegna finale delle petizioni al Governo il 21 dicembre 2009.

1) Leggi tutto l'ARTICOLO:
http://www.grillonews.it/modules.php?op=modload&name=News&file=article&sid=3149

2) Se non l'hai ancora fatto, FIRMA LA PETIZIONE UFFICIALE:
http://www.peacelink.it/campagne/index.php?id=82&id_topic=37

Antonio Bellofiore

mercoledì 9 dicembre 2009

Vogliono far diventare le nostre città blu LED e insicure!

Interessante articolo sulla nuova moda dell'illuminazione a led.

Tratto da Cielobuio. Se volete leggere il resto cliccate qui


Decine di iniziative in tutta Italia per una tecnologia prematura, ed ora anche a Roma annunci mirabolanti di "15.000" apparecchi a led per illuminare la città e risparmiare. Peccato che anche questa è la solita speculazione di chi non sa o chi fa finta di non sapere. Se continuiamo a seguire questa onda d'irrazionalità o euforia immotivata avremo:
1- città BLU con ridotto comfort visivo e bassissima qualità della luce
2- aumenti a livello esponenziale dei pericoli per la salute umana e per l'ambiente
3- incremento dei pericoli per la sicurezza del cittadino e degli automobilisti (perdita di comfort visivo, abbagliamenti, forti contrasti di luci ed ombre, diminuzione della visione anche del 50% per i cittadini oltre i 60 anni di età)
4- incremento dei costi dell'illuminazione anche del 40% (perchè OGGI usare i led AUMENTA SEMPRE i costi di installazione, energetici e manutentivi)

TUTTO QUESTO E' INQUINAMENTO LUMINOSO IN TUTTE LE SUE FORME

E' QUESTO CHE VOGLIAMO ?

Il futuro prossimo nell'illuminazione "funzionale" per esterni appartiene ai LED .... ma non oggi!
(anche se per esempio nelle gallerie, per i semafori, per il decorativo, nell'illuminazione di monumenti sono già la scelta giusta)
Questo articolo non ha carattere di completezza e si propone solo di essere una guida per chi deve decidere cosa fare, per fare scelte per se e la collettività e per trovare apparecchi a led all'altezza delle aspettative.

venerdì 4 dicembre 2009

MILLE PIAZZE PER L'ALTERNATIVA - L'APPELLO DI BERSANI

Carissimi, carissime,

con il video "Accendiamo i riflettori sul Paese reale", Pier Luigi Bersani lancia la manifestazione del Partito Democratico “1000 piazze per l’alternativa”, in programma l’11 e 12 dicembre prossimi.

L’obiettivo è quello di obbligare il governo a occuparsi dei problemi degli italiani e non di quelli del premier, come dicono i messaggi sui manifesti: “sempre i problemi suoi, mai i problemi nostri”.

Gli esponenti del PD saranno nelle piazze d’Italia, sui luoghi di lavoro, di studio per parlare di economia, lavoro, sanità, scuola, ambiente, giustizia, riforme.

Per dare forza e visibilità a queste iniziative, il PD chiede al territorio e ai circoli di realizzare dei video per raccontare ciò che realmente sta succedendo nel Paese: luoghi, storie, situazioni che rappresentano il grande momento di difficoltà che gli italiani stanno vivendo sulla propria pelle.


PREMI •REC E ACCENDI LA PASSIONE - Filma e racconta i luoghi, le persone, i mestieri, una fabbrica che rischia di chiudere, un distretto che non decolla, associazioni che riuniscono famiglie in difficoltà. Pubblica il tuo video su Youdem.tv entro il 9 dicembre e contribuisci alla realizzazione di un documentario collettivo che racconti la verità sulla situazione reale del Paese. Il documentario, ma anche i singoli video, verranno trasmessi anche sul canale satellitare di YouDem e saranno commentati in studio da giornalisti ed esponenti politici e potranno essere lo spunto per collegamenti con sedi locali Pd sui casi segnalati.

Guarda e diffondi il videomessaggio del segretario del PD Pier Luigi Bersani

mercoledì 11 novembre 2009

Sete di giustizia

Il governo si sta accingendo ad approvare la riforma della giustizia. Non si sa ancora se ci sarà o meno una piccola amnistia per salvare il premier oppure un articoletto, di matrice “Ghediniana”, che faccia cadere tutto in prescrizione, siamo tutti in trepida attesa. I cittadini sono divisi sulla colpevolezza o no del Presidente, a seconda della collocazione politica, ma probabilmente sono concordi sulla lentezza dei procedimenti giudiziari che rappresentano un ostacolo alla nostra economia e allo sviluppo del paese. Gli imprenditori esteri, con una giustizia senza una certezza della pena, tentennano ad investire in Italia, preferendo paesi dove l’iter giudiziario è più equo, rapido ed efficiente. Le piccole imprese, gli artigiani e i liberi professionisti che devono ricevere denaro da privati, per un servizio dato, sanno bene che, nel momento in cui il cliente non adempisse ai suoi obblighi di pagamento, un’eventuale causa potrebbe risultare assolutamente inutile e onerosa, visti i tempi e la complessità della giustizia. Le domande, su cui forse dovremmo riflettere sono: come mai, in tutti questi anni, un settore così importante del nostro ordinamento è stato abbandonato da tutte le forze politiche che si sono succedute; come mai i finanziamenti, la tanto sbandierata informatizzazione e l’assunzione di personale non sono mai stati realizzati? Queste domande sarebbe giusto porle a chi ha avuto la possibilità di riformare e cambiare, coloro che hanno avuto incarichi importanti e che hanno operato nel sistema giudiziario con ruoli di primo piano. Vediamo, senza andare troppo indietro nel tempo, chi sono stati i nostri Ministri della Giustizia. A partire dal 1999, si sono succeduti: Oliviero Diliberto e Piero Fassino (un anno ciascuno), Roberto Castelli (5 anni) e Clemente Mastella (due anni). L’attuale ministro si chiama Angelino Alfano ed è in carica da quasi 2 anni. Sono Onorevoli che, fino ad oggi, non hanno pagato per quello che avrebbero dovuto fare e non hanno fatto, sono sempre lì in quanto parte di un sistema che li preserva e garantisce a prescindere. Il rischio di essere licenziato, come un comune cittadino quando ha fatto male il proprio lavoro, per loro non esiste affatto.
Un aiuto, per comprendere il perché di questa inefficienza dell’operato dei nostri politici, ci viene fornito dalle parole del Procuratore aggiunto della Repubblica, presso il Tribunale di Reggio Calabria, Nicola Gratteri. Gratteri è uno dei tanti Magistrati della DIA, che vive sotto scorta da più di 20 anni, in quanto impegnato in prima linea contro la 'ndrangheta, una delle più potenti organizzazioni criminali mondiali. Ecco cosa risponde il Magistrato, alla domanda di Fabio Fazio sul funzionamento della giustizia e sulle affermazioni di quest’estate del Presidente del Consiglio che ha dichiarato di voler passare alla storia come il primo Premier che sconfiggerà la mafia. Gratteri si esprime così: “ quello che non vuole il politico sia di destra che di sinistra è un sistema giudiziario forte e una scuola che funzioni perché, un sistema giudiziario forte, significa poter controllare il manovratore e una scuola efficiente significa partorire delle teste pensanti che difficilmente accettano determinate situazioni”. A proposito del DDL sulle intercettazioni telefoniche, ritiene che sé sarà approvato, farà sprofondare la giustizia in un abisso. Infatti, quando si inizia un’indagine, è molto difficile partire da un reato grave ma è molto più probabile che si inizi ad indagare partendo da un reato minore che poi può rivelarne un altro più importante. Con questa riforma non sarà più possibile poiché il Pubblico Ministero potrà chiedere di intercettare solo in presenza di gravi indizi di colpevolezza. Interessante risulta anche la riflessione del Magistrato sui famigerati costi delle intercettazioni, forse non tutti sanno che il controllo di un telefono, di un indiziato, che permette di controllare anche tutti i suoi spostamenti, costa allo Stato soli 12 euro più Iva al giorno e permette di risparmiare spese per pedinamenti, missioni e trasferimenti di agenti, costi per le autovetture, l’alloggio etc… Se il problema sono le fughe di notizie, i sistemi per ovviare a questo increscioso disservizio sono semplici e facilmente risolvibili, basta mettere, ad una delle 50 linee che oggi un computer riesce a gestire, una password che ne rileva la memoria storica e quindi la traccia per risalire e scoprire “l’infido” che ha causato la fuga di notizie.
Dopo aver ascoltato le parole del Procuratore, uomo, che ha immolato la propria vita e la propria libertà alla causa della legalità, risulta sempre più difficile per noi cittadini capire la reale posizione dell’attuale governo, in tema di giustizia. Come valutare infatti, da un lato le affermazioni del Ministro degli Interni Maroni il quale più volte ha raccontato le grandi vittorie che si stanno ottenendo nei confronti della mafia e dall’altra la maggior parte dei Magistrati che denunciano a gran voce la pericolosità di alcune norme, che renderebbero vani anni e anni di fatiche e battaglie contro la criminalità organizzata.
Sarà anche vero quello che dice il nostro Ministro dell’Interno ma è difficile, per un cittadino pensante, capire perché non si ascolti il parere dei Magistrati quando affermano che lo scudo fiscale porterà denaro sporco di sangue, che il DDL sulle intercettazioni rallenterà i processi per mafia e che i finanziamenti alle forze dell’ordine sono indispensabili per avviare indagini e trovare indizi di colpevolezza, contro i malavitosi, molto di più che i finanziamenti alle ronde politicizzate.
Propagandarsi paladini della giustizia, da un lato, e ostacolare di fatto il lavoro di magistratura e forze dell’ordine, dall’altro, ecco dove sta il grande inganno, ecco quello che si sta tentando di fare, cercando di carpire la buona fede di milioni di elettori che si sono affidati, con il loro voto, alle attuali forze politiche di governo. Sta a noi cittadini, tutti, il dovere morale di mantenere alta l’attenzione su questi temi, cercando di valutare criticamente l’operato dei nostri governanti eletti sulla base di specifici e precisi programmi che ogni cittadino ha il diritto di vedere realizzati o anche solo minimamente perseguiti o, per lo meno, non sovvertiti.



10.11.2009 Arcugnano
Antonio Bellofiore

sabato 24 ottobre 2009

Primarie del Partito Democratico

Vi comunichiamo che il seggio per il voto delle Primarie sarà aperto dalle 7:00 alle 20:00 di domenica 25 ottobre, presso il municipio di Arcugnano, in una stanza vicina all'ufficio anagrafe.
Vi ricordiamo che per votare sono necessari un documento d'identità, la tessera elettorale (per i cittadini italiani) e una donazione di almeno 2€.
Vi aspettiamo!

martedì 15 settembre 2009

Meheret, una ragazza che non sa che sta sulle scatole ad un sacco di gente

Meheret è una ragazza egiziana che vive e lavora a Verona. Meheret non sa che sta sulle scatole ad un sacco di gente, perché la sua faccia ha il colore del cioccolato al latte, anche se ormai il suo accento è comune a quelli che la odiano. E’ regolare, ha il permesso di soggiorno e lavora come segretaria in una grande realtà imprenditoriale veronese: lavora e produce, nonostante venga dalla terra dei faraoni. Deve rinnovarlo quel permesso, e quindi inizia daccapo tutta la trafila tra le Poste Italiane e la questura.

Meheret ogni mese, quando prende il suo stipendio, ne manda una parte in Egitto. La straniera, l’extracomunitaria, la diversa caffelatte mantiene se stessa e la sua famiglia, a soli vent’anni, come il 99 % degli italici, o no? Anche a settembre si reca in un money transfer, come Western Union o Money Gram, per fare il versamento verso l’Egitto. Presenta il passaporto ma le chiedono il permesso di soggiorno. Meheret manda soldi da anni, e nessuno glielo ha mai chiesto. «E’ una nuova legge» le dice l’addetta dell’agenzia. «Sono in fase di rinnovo, le posso dare la ricevuta delle poste che accerta l’iter avviato» risponde Meheret, sorpresa da questa novità. «No, non può, e se iniziamo la procedura la dovrò segnalare come sospetta clandestina».

Meheret non sa che in Italia sta sulle scatole ad un sacco di gente. Meheret non sa che il 7 settembre è entrata in vigore, assieme al pacchetto sicurezza e alle nuove disposizioni in materia di sicurezza pubblica pensate per quelli come lei, la legge n° 94 del 15 luglio, che all’articolo 1 comma 20 obbliga gli agenti in attività finanziaria, ossia proprio i money transfer, a segnalare alle autorità tutti gli extracomunitari che chiederanno di inviare o riceve denaro e saranno sprovvisti di permesso di soggiorno. La procedura però non fa alcuna differenza tra chi potrebbe essere realmente un clandestino e chi, invece, come Meheret, vive e lavora regolarmente a Verona e aspetta solo il rinnovo del permesso. Alla fine, pensa Meheret, saremo sempre tutti clandestini per qualcuno. Quando l’addetto al money transfer registra i dati del documento presentato da chi deve versare o ricevere denaro, lo step successivo lo obbliga a confermare se il cliente è munito o meno del permesso di soggiorno. Se la risposta è positiva, inserendo il numero del permesso la procedura va avanti senza intoppi; in caso contrario il terminale manda una segnalazione all’agenzia di riferimento che la gira in automatico alla questura di competenza, e Meheret diventerà oggetto di accertamenti da parte della polizia.

Lei, Meheret, che in italiano vuol dire Maria. Inoltre, come spiega benissimo la legge che Meheret non conosce, «gli agenti in attività finanziaria che prestano servizi di pagamento nella forma dell'incasso e trasferimento di fondi, acquisiscono e conservano per dieci anni copia del titolo di soggiorno se il soggetto che ordina l'operazione è un cittadino extracomunitario». E nonostante le rassicurazioni sul fatto che «il documento è conservato con le modalità previste con decreto del Ministro dell'interno», la norma lascia perplessa Meheret, che dei suoi documenti ne fa uso geloso, che li protegge perché sono la sua identità, la prova che esiste; vorrebbe darli solo ai pubblici ufficiali e non ad un comune cittadino che può custodirli, si fa per dire, per un periodo così lungo. E se per caso la cassiera del money transfer volesse chiudere un occhio, dire a Meheret di andar via così non deve segnalarla, rischia conseguenze pesantissime: per gli agenti che omettano, entro 12 ore, l’apposita segnalazione all'autorità locale di pubblica sicurezza, trasmettendo i dati identificativi del «sospetto», «il mancato rispetto di tale disposizione è sanzionato con la cancellazione dall'elenco degli agenti in attività finanziaria». Una procedura che sta già creando dei mostri: la sola Western Union in Italia è affidata a 5 grandi aziende che ogni giorno gestiscono quasi 100 mila trasferimenti di cui la maggior parte riguarda proprio extracomunitari.

Le questure ora dovranno far fronte all’ondata di segnalazioni indistinte e automatiche. Da lunedì sono pervenute infatti, presso la sola questura di Verona, circa 300 segnalazioni, che saranno girate all’ufficio immigrazione che le dovrà vagliare singolarmente, effettuare gli accertamenti e poi procedere qualora ci si trovi davanti ad un caso di clandestinità o cestinare tutto e buttare vie ore di lavoro se invece si tratta di un permesso in fase di rilascio o di rinnovo, come quello di Meheret. Meheret, alla fine, lunedì 7 i soldi non ha potuto spedirli. Meheret vuol dire Maria, ma in questa Italia sta sulle scatole ad un sacco di gente, a chi quel nome egiziano non sa nemmeno pronunciarlo, a chi sa solo dire, ruttando e del cul facendo trombetta, «padroni a casa nostra».

dal blog: antefatto

I COMUNI HANNO TRE ANNI PER DOTARSI DEL PIANO DELL’ILLUMINAZIONE

Comunicato stampa 1584 del 14/09/2009

(AVN) Venezia, 14 settembre 2009
I comuni del Veneto hanno tre anni di tempo per dotarsi di un Piano dell’illuminazione finalizzato al contenimento dell’inquinamento luminoso (PICIL), come previsto dalla nuova Legge Regionale n 17 del 7 agosto 2009. Il Piano, che rappresenta l’atto di programmazione per la realizzazione dei nuovi impianti di illuminazione e per ogni intervento di modifica, adeguamento e installazione, ha tra i suoi obiettivi il contenimento dell’inquinamento luminoso, la valorizzazione del territorio e il miglioramento della qualità della vita. A questo proposito l’ARPAV, presso la cui direzione generale è stato istituito l’Osservatorio permanente sul fenomeno dell’inquinamento luminoso, ha inviato in questi giorni ai Sindaci del Veneto una lettera con la quale, nell’invitarli a mettere in atto le azioni previste dalla Legge regionale, ricorda che i comuni potranno avvalersi della competenza tecnico scientifica dei Dipartimenti Provinciali dell’Agenzia. ARPAV, infatti, si occupa da anni del tema dell’inquinamento luminoso con attività di informazione e di supporto tecnico ai comuni e con azioni di controllo su grandi opere, fra cui la valutazione dell’impatto sull’inquinamento luminoso dello svincolo stradale di Padova Est e della nuova illuminazione del Porto di Venezia. “L’attività dell’ARPAV – precisa Andrea Drago, Direttore Generale dell’Agenzia – è aumentata anche a causa della sempre maggiore richiesta di controllo da parte delle Associazioni di tutela del cielo stellato e di singoli cittadini sensibili a questo tema, tant’è che nell’ultimo anno il numero dei controlli su impianti di illuminazione esterna ha superato il migliaio. Un esperienza questa – aggiunge il Direttore – che ha consentito ad ARPAV di partecipare alla stesura della nuova legge regionale”. “Nostro intento – ricorda da parte sua l’Assessore regionale all’Ambiente, Giancarlo Conta – è stato duplice, da un lato la tutela ambientale, dall’altro il risparmio energetico. Un comune di media dimensione, infatti, – precisa Conta – potrebbe risparmiare dal 20 al 40% sulla bolletta energetica per l’illuminazione, se solo rivedesse la propria illuminazione pubblica utilizzando apparecchi a norma di legge. Questo non significa spegnere la luce, ma illuminare meglio, ovvero avere più luce dove serve e meno luce dispersa verso il cielo”.


A cura dell'Ufficio Stampa della Regione Veneto

venerdì 11 settembre 2009

Il Coordinamento del Circolo del PD di Arcugnano
CONVOCA
la Riunione di Circolo per SABATO 19 SETTEMBRE 2009 ore 9,30 presso la Casa delle Associazioni di Arcugnano, via dell’Artigianato, n. 15.

Modalità di svolgimento di tale riunione:
1-la riunione a aperta alla partecipazione di elettori e simpatizzanti del PD
2-partecipano con diritto di parola e di voto tutti gli iscritti al partito regolarmente iscritti alla data del 21.7.09
3-in apertura verrà costituita una Presidenza per il corretto svolgimento dei lavori e il seggio elettorale
4-verranno poi presentate le linee politiche collegate ai candidati
5-verranno presentate le liste dei delegati alla Convenzione provinciale collegate alla candidature alla Segreteria Nazionale,
6-si aprirà il dibattito con modalità fissate all’inizio della riunione
7-alle ore 11,00 avranno inizio le votazioni e alle ore 13,00 verranno chiuse le votazioni
8-immediatamente dopo la conclusione delle operazioni di voto avrà luogo lo scrutinio che viene svolto dalla Presidenza ed è pubblico.
Confidando nella tua presenza, nel tuo voto e nel tuo prezioso contributo, Ti salutiamo cordialmente.

IL COORDINAMENTO DEL CIRCOLO DI ARCUGNANO

Per saperne di più Ti invitiamo a partecipare alle riunioni del nostro Circolo ogni lunedì presso la sede della Casa delle Associazioni di Arcugnano.
email:unitiperarcugnano@gmail.com
web:
http://unitiperarcugnano.blogspot.com

Antonio Bellofiore

mercoledì 29 luglio 2009

Niente consiglio su internet

Cari lettori,
ieri sera si è svolto il consiglio comunale e, come ho fatto per quello di giugno, mi ero apprestato a riprendere l'assemblea per trasmetterla su questo blog.
Purtroppo questa forma di democrazia non dev'essere piaciuta alla maggioranza del Sindaco Gozzi: infatti è stata messa ai voti l'autorizzazione alle riprese; risultato: Uniti per Arcugnano e Vivi Arcugnano votano a favore mentre la maggioranza leghista vota contro, finchè "questo discorso della telecamera sarà meglio regolamentato", sostanzialmente finchè non sarà il comune stesso a organizzarsi con una telecamera.
Non sono contrario a che le riprese vengano eseguite da un incaricato del comune e che vengano inserite nel sito ufficiale ma, finchè non sarà messo in piedi questo impianto, non vedo perchè impedirmi di esercitare un diritto che penso proprio di avere. L'assemblea del consiglio infatti è pubblica e chiunque può assistervi.
Cercheremo di capire cosa dica la legge a questo proposito e di arrivare al prossimo appuntamento meglio informati e meno inclini ad accettare queste prese di posizione.

Federico Lago

lunedì 27 luglio 2009

OdG del Consiglio comunale del 28 luglio 2009


Il prossimo Consiglio comunale si terrà martedì 28 giugno alle ore 18.30, presso la sede del Municipio di Arcugnano.

Per conoscere il termini del OdG cliccare sull'immagine alla vostra sinistra.

Invitiamo tutti ad essere presenti!

lunedì 20 luglio 2009

La difficile lingua del PD

Ho trovato molto interessante questo breve intervento di Antonio Padellaro:

La difficile lingua del PD

mercoledì 15 luglio 2009

Consiglio Comunale 25 Giugno 2009, II parte


Ecco la seconda parte del consiglio comunale, qui potrete vedere l'intervento di Anna Di Meo, del nostro Silvano Scarparolo e la risposta del Sindaco alle dichiarazioni dei capigruppo.

Uniti per Arcugnano

Consiglio Comunale 25 Giugno 2009, I parte



Queste sono le riprese del primo consiglio comunale col nuovo Sindaco Paolo Gozzi.
Si inizia col giuramento, con l'indicazione dei capigruppo e con l'esposizione del programma, per poi proseguire con l'intervento di Federico Bedin e del nostro Martino Dal Lago.

Uniti per Arcugnano

martedì 7 luglio 2009

Nuovo Consiglio Comunale - da "Il Giornale di Vicenza"

Arcugnano. La prima seduta del nuovo Consiglio è stata ripresa e trasmessa in Internet
Giovani, contro il disagio arrivano aree ricreative
Il sindaco Gozzi si occuperà di urbanistica e lavori pubblici Il suo vice è Bedin.
In squadra anche tre assessori esterni

Martedì 07 luglio 2009, PROVINCIA, pagina 29.

di Albano Mazzaretto

Il sindaco Paolo Gozzi al giuramento nella prima seduta del Consiglio
In una sala gremita dal pubblico delle grandi occasioni il nuovo sindaco di arcugnano Paolo Gozzi presenta la sua squadra. Prima novità: tutti i Consigli verranno ripresi con una videocamera e messi su internet.
Per quanto riguarda la composizione della giunta, gli incarichi sono stati così distribuiti. Vicesindaco è Federico Bedin, impegno svolto anche nella precedente amministrazione di Vittorio Zolla, avrà anche la delega per Assistenza, cultura, sanità e commercio.
Tre gli assessori esterni. Stefano Tosato assessore al bilancio e tributi, contributi Comunità europea, patrimonio e informatica. Danilo Reato il quale seguirà i trasporti, la viabilità, i rapporti con le categorie produttive e con gli enti. E infine Desireè Bartolini assessore con delega alla Protezione civile, ambiente, turismo, rapporti con la Pro loco e le associazioni. A Sybilla Esmeralda Schuch i referati per lo sport, pubblica istruzione, politica delle famiglie e dei giovani, e rapporti con la biblioteca.
Il sindaco mantiene le deleghe a edilizia privata, lavori pubblici, urbanistica, appalti, personale e comunicazione esterna.
Confermata la eleggibilità di tutti i candidati, il Consiglio comunale è così composto. Lista di maggioranza “Lega Nord“ capogruppo Walter Valle, Federico Bedin, Mirko Bedin, Cristian Casetto, Flavia Dal Lago, Carmen De Santis, Antonia Menon, Giorgio Tronca, Sybilla Esmeralda Schuch, Fabio Zanotto, Gianni Vendramin.
Per la minoranza: lista “Vivi Arcugnano” capogruppo Anna Di Meo e Gino Emilio Bedin. Lista “Uniti per Arcugnano” capogruppo Martino Dal Lago e Silvano Scarparolo.
Per l’indirizzo di governo il sindaco indica alcune linee programmatiche prioritarie. Al primo posto i problemi del sociale con l’impegno di sviluppare servizi per disabili, anziani e famiglie. Per i giovani: realizzare aree ricreative attivando un sistema di monitoraggio per il disagio. Per gli anziani nuovi centri di incontro. Per il pacchetto ambiente e territorio: attenzione ai Colli per favorire uno sviluppo turistico ecocompatibile con il recupero dei vecchi sentieri e l’apertura di un ufficio turistico.
In tema di viabilità e urbanistica è prevista l’adozione del Pat, lo sviluppo dell’edilizia commerciale e residenziale che guardi alla qualità sul modello casa-clima. Quindi, conclusione della ciclabile Fimon-Torri con l’ipotesi di revisione del percorso.
Infine, per lo sport e la cultura: pieno sostegno a tutte le associazioni.
Nella replica dei gruppi di minoranza Martino Dal Lago ha sottolineato il ruolo di controllo che svolgerà la sua lista “Uniti per Arcugnano”, mentre il giudizio sul programma: « Vago in alcuni punti – ha detto - condivisibile in altri. Pieno appoggio a tutti i progetti che favoriscono la qualità della vita dei cittadini a partire da quello di integrazione dei disabili».
Anna Di Meo ha espresso l’auspicio che ci sia una continuità col lavoro avviato dalla passata amministrazione, di cui era assessore, a partire dai programmi del pacchetto famiglia. Al voto per la presa d’atto, sì della maggioranza, contrari “Uniti per Arcugnano”, astensione, in attesa di capire che tipo dia lavoro è possibile fare insieme, da parte della lista “Vivi Arcugnano”.

lunedì 29 giugno 2009

Riunioni del gruppo

Il gruppo Uniti per Arcugnano si riunisce solitamente il lunedì alle ore 21 presso la Sede delle Associazioni a Torri di Arcugnano in Via dell'Artigianato, 15.

La prossima riunione, aperta a tutti, lunedì 06 luglio 2009 ore 21.

Per contatti: unitiperarcugnano@gmail.com

TI ASPETTIAMO!

Dicono di noi/3: Acque di Sant'Agostino - da "Il Giornale di Vicenza"

SFIDA. Nella valle del Cordano tra S. Agostino, Valmarana e Altavilla c’è un pozzo da 35,5 metri con una portata di 400 litri al secondo e una storia di 5 generazioni
Tre anni per far rinascere la sorgente miracolosa
C’è un progetto da quattro milioni di euro per la nuova stazione termale Le titolari del glorioso albergo e della concessione ora cercano un partner

Il Giornale di Vicenza, domenica 28 Giugno 2009, CRONACA, pagina 13

di Roberta Bassan

La chiamavano sorgente dei miracoli. Non c’era alcuna Madonnina da venerare, al massimo la raffigurazione di un santo. Ma c’era l’acqua. Frotte di gente che arrivavano da ogni parte della città e dai Comuni limitrofi con le bottiglie e le damigiane da riempire. O anche semplicemente per bere un pochino di quell'acqua dal sapore disgustoso, ma dagli effetti portentosi. Costava 15 cent al bicchiere, la prima guerra mondiale doveva ancora scoppiare.
Oggi delle fonti di Sant’Agostino nella valle del Cordano tra S. Agostino, Valmarana e Altavilla ad una manciata di chilometri dalla città rimane poco più che uno scheletro. C’è la casetta delle fonti, in legno e muratura, che riporta ancora l'iscrizione in rosso “Fonti S. Agostino”, l'effigie del santo scrostata, i balconi tinta verde.
E c’è anche quello che rimane del glorioso “Hotel Fonti S. Agostino”, in cui arrivava gente da ogni dove per le cure idropiniche. Di quest’epoca rimangono qualche foto e qualche scritto. Come quello del dottor Francesco Morsoletto che scoprì la fonte nel 1870 e raccolse alcune testimonianze di guarigione: ammalati di gastroenterite, flebite addominale, fegato e milza, pericardirte, gastroepatite. Una cura a base di quell’acqua salutare, un miracolo di costanza e metodo che portava gente a rifiorire.
In una foto tramandata del 1963 compare anche un cinese: una fama che si era spinta ben oltre i confini locali. Si racconta anche di un gruppo di austriaci affezionati alla sorgente tanto da soggiornarvi ogni anno.
Cinque generazioni hanno accompagnato lo sviluppo delle Fonti S. Agostino: l’albore dell’albergo data 1920 di proprietà della famiglia Dal Bianco di casa tra Milano e Vicenza, la concessione della fonte dal 1950 è in mano al geometra Eraclio Polidoro che la “sfrutta” con passione e sacrificio. La guerra e mille vicende storiche contribuiscono al declino. La fonte chiuse in modo definitivo alcuni anni fa.
Nelle scorse settimane la Regione Veneto, che ha la gestione delle concessioni minerarie, ha autorizzato con una delibera di giunta la sospensione dell’esercizio della concessione per tre anni per dare modo ai titolari dello stabile e della concessione di attuare un piccolo sogno.
Le tre sorelle Bruna, Bianca e Franca Dal Bianco sono oggi le proprietarie del caseggiato dove sorgeva l’albergo, la signora Maria Giovanna Polidoro, vedova di Eraclio, ha la concessione dell'acqua salutare. Una sfida di donne che vogliono far rinascere la fonte di Sant’Agostino.
In campo anche la figlia di Bruna, Sybilla Esmeralda Schuch, tra i neo amministratori di Arcugnano, che ha già studiato un progetto finanziario per far rivivere le fonti e un complesso alberghiero per le cure idropiniche: quattro milioni di euro la stima totale.
Una sorta di piccola Recoaro, il paese della vallata dell’Agno dove il centro termale è attrezzato e riconosciuto per le cure dell’acqua, da far crescere anche a Sant’Agostino. Il progetto è quello di ricreare una stazione termale di cura e soggiorno con un albergo di una cinquantina di posti. E si cerca un partner per far rivivere questo sogno a due passi da Vicenza ovest.
Il Comune di Altavilla ha già da tempo individuato l’area di quattro ettari come turistico, ricettiva e ricreativa. Nell’ambito della concessione esiste un pozzo con una profondità di 35,5 metri e una portata di 400 litri l’ora realizzato con l’obiettivo «di alimentare - dice la delibera di giunta regionale - lo stabilimento “Fonte S. Agostino”, la cui acqua comune è stata riconosciuta dal Ministero della Salute ai fini delle cure idropiniche. La richiesta di ulteriore sospensione - aggiunge la delibera - è motivata dalla difficoltà incontrata nel dare attuazione ad un progetto di recupero e ampliamento del fabbricato esistente sull’area, al fine di realizzare un piccolo stabilimento per cure e servizi di ristoro».
La Regione concede quindi altri tre anni di tempo per mettere insieme una squadra e ripartire. L’acqua preziosa c’è. Ora serve un miracolo economico.

Dicono di noi/2: Lago di Fimon - da "Il Giornale di Vicenza"

L’ACCORDO. La Provincia affida il servizio
E La Lega navale gestirà le vele per i giri sul Lago
L’assessore Pellizzari firma l’accordo con il presidente Xodo

Il Giornale di Vicenza, domenica 28 Giugno 2009, CRONACA, pagina 15


Sarà la Lega Navale di Vicenza - annuncia una nota - a gestire per i prossimi 10 anni l'imbarcadero per le barche a vela al lago di Fimon. Questo l'esito del bando lanciato dalla Provincia per la concessione temporanea di uso dell'area demaniale e risolto a favore dell'associazione che da qualche anno svolge il servizio in questione. «È un altro passo - sottolinea l'assessore Paolo Pellizzari - sulla strada della valorizzazione di questo sito, che diventa così accessibile a tutti, a chi pratica lo sport della vela, che in città e in provincia conta numerosi appassionati, e a chi, pur non essendo socio, necessita dell'utilizzo del pontile. C'è poi un risvolto educativo importante, dal momento che uno dei compiti del gestore sarà proprio quello delLa diffusione degli sport nautici presso le scuole». Soddisfatta anche la Lega Navale di Vicenza, che ha accolto l'assessore innalzando il gran pavese e che per bocca del suo presidente, il capitano di lungo corso Piergiorgio Xodo, commenta: «Dopo due anni di esercizio provvisorio finalmente siamo arrivati a questo risultato che ci consente di poter programmare al meglio l'attività per i giovani ed il mondo scolastico».
Insomma, piano piano tutti i tasselli di quel suggestivo mosaico che è il lago di Fimon cominciano ad andare al loro posto. «Ribadisco - conclude Pellizzari - un punto fondamentale, vale a dire che quello che prima era semplicemente uno specchio d'acqua oggi si va configurando come un patrimonio consapevole di tutta la comunità vicentina. Abbiamo lavorato sodo per dare dignità turistica al sito, abbiamo lavorato e lavoreremo altrettanto sodo perché alLa sua fruizione si accompagni una azione di salvaguardia storico-culturale-ambientalistica importante. Siamo soddisfatti dei risultati che vediamo ma non abbasseremo la guardia perché il lavoro non manca mai».

Dicono di noi/1: Lago di Fimon - da "Il Giornale di Vicenza"

Lavori e luci rovinano tutto
«Le piattaforme per la pesca hanno tolto alberi e siepe»

Il Giornale di Vicenza, domenica 28 Giugno 2009, CRONACA, pagina 15

di N.B.

Al lago di Fimon si è favorita la pesca, ma si è andati a danneggiare l’ecosistema. Questo il concetto che ha fatto sì che Legambiente e un gruppo di cittadini abbiano iniziato una lotta.
«Con la costruzione di 30 piattaforme per la pesca sportiva - ha spiegato ieri mattina, a Festambiente, Gaetano Callegaro, presidente di Legambiente Vicenza - si sono andati ad eliminare alberi anche di alto fusto e si è tolta parte del cannetto e della siepe. Le condizioni ambientali e paesaggistiche sono peggiorate, in un lago che, oltre ad essere l’unico nei dintorni di Vicenza, è sempre stato un fiore all’occhiello per il suo ecosistema, la sua storia e il suo paesaggio».
I residenti presenti, arrabbiati per ciò che sta succedendo, hanno raccontato: «Ci sono i cartelli che vietano l’uso di barche con motori - ha esordito Donata Becchini - eppure la Provincia ha regalato una barca da 10mila euro con motore elettrico ai pescatori».
E sembra che la prossima mossa dell’Amministrazione provinciale sia l’illuminazione pubblica: «I lampioni farebbero scappare gli uccelli nidificatori - ha proseguito Reginaldo Dal Lago, presidente dell’ associazione Lago e Valli di Fimon - e creerebbero un’immigrazione di maggiori zanzare. A lungo andare si arriverebbe a cospargere la zona di prodotti anti zanzare che andrebbero ad attaccare maggiormente il sistema esistente. I lampioni non servono a nulla: in tanti anni non c’è mai stato un caso di aggressione o violenza». «Non c’è nostalgia di ciò che non si è visto - ha concluso Dal Lago - e così i giovani non avranno una cultura di quel lago, perché non ci sarà la trasmissione culturale. L’Italia continua ad andare indietro: dovremmo prendere esempio dal Nord Europa».
La battaglia è appena iniziata: da un’idea del noto musicista Bepi De Marzi, è annunciata una catena umana attorno al lago.

domenica 28 giugno 2009

Congresso, che fare?


Cari amici, l’11 ottobre ci sarà il congresso del PD, è una data importante perché forse potrebbe rappresentare per la prima volta quel cambiamento, quella svolta che tutti noi auspichiamo, sarebbe interessante che prima di quella data il nostro gruppo esprimesse un’idea unitaria. Non lo nascondo sono per la candidatura di Franceschini, ricordo che ha rilevato un partito in forte caduta libera, i sondaggi lo davano al 20%, 22% ed ha ottenuto un 26 %. Dico Franceschini perché rappresenta una faccia nuova e non sarebbe così per Bersani o qualche altro notabile della vecchia guardia. Ha in questo periodo dimostrato una grande dote, quella di parlare chiaramente alla gente, non gira troppo a lungo intorno alle questioni, non usa il classico politichese insomma, ha detto:”facciamo un vero congresso, scontriamoci ma poi ripartiamo finalmente “uniti” con una linea partitica che rappresenti sempre la maggioranza”. Un’altra frase che mi è piaciuta è “i panni sporchi si lavano in famiglia” potrebbe sembrare una frase banale, ma pensate quanto si è avvantaggiato il centrodestra in questi anni per le continue beghe personali e smentite, dei vari senatori di partito. Purtroppo si è dato alla gente l’idea di un partito spaccato, con un conseguente calo di voti e di consenso. Sono pienamente d’accordo con Luca Ricolfi quando scrive sulla “STAMPA” il motivo vero,“il motivo più importante, per cui Franceschini piace è che ha cominciato a curare la più grave delle malattie della sinistra: il linguaggio oscuro, criptico, involuto, astratto, lontano dal senso comune”. Fin quando non avremo un leader accettato e rispettato da tutti e questo potrà avvenire dopo che saranno risolti tutti i contrasti interni, nessun segretario potrà avere mai quell’autorevolezza nel proporre ricette di “panacea mediterranea” tanto care a tutti gli italiani . Un saluto
Antonio Bellofiore

venerdì 26 giugno 2009

Primo consiglio comunale della nuova Amministrazione


Il primo consiglio comunale della nuova Amministrazione si terrà questa sera giovedì 25 giugno alle ore 19.00.

Questo l'ordine del giorno:

- Presentazione della Giunta
- Votazione del programma
- Convalida Consiglieri
- Istituzione Commissione Elettorale

Invitiamo tutti ad essere presenti!

venerdì 19 giugno 2009

Lago di Fimon - da Il Giornale di Vicenza



Venerdì 19 Giugno 2009, CRONACA, pagina 23

Pista e un belvedere sul lago di Fimon
Quasi ultimato il progetto di valorizzazione sulla sponda ovest da 430 mila euro

Ci sono anche 30 piazzole per gli amanti del carpfishing

di Roberta Bassan

Il belvedere c’è già: un paio di metri di ciottoli bianchi aprono su un pontile di 16 metri in larice sostenuto da pali in castagno cortecciato che affiorano appena e conducono ad un affaccio lungo 70 metri accessibile ai portatori di handicap.
Davanti la magia del lago, ninfee bianche e qualche nannuforo, appoggiati su un’acqua viva e salmastra.
La passeggiata sulla sponda ovest dello specchio d’acqua dalla parte delle auto sta per essere ultimata come pista ciclabile e pedonale: «Venti giorni - annuncia l’assessore Paolo Pellizzari - si cammina sullo stabilizzato, non c’è un centimetro cubo di cemento, si è protetti da una staccionata di legno senza più timore di essere investiti». Poi le piazzole: ce ne sono trenta, piccole sporgenze sul lago delimitate da tronchi, dove potranno sistemarsi gli amanti del carpfishing.
C’è poca gente in una giornata infrasettimanale tersa, ma basterà attendere il fine settimana per vedere “l’invasione” di chi, tempo permettendo, andrà a gustarsi il sole. E annoterà i cambiamenti.
Sta per chiudersi il secondo stralcio dei lavori per la valorizzazione del lago di Fimon: un investimento di 430 mila euro divisi tra Comune di Arcugnano (70 mila euro), Fondazione Cariverona (150 mila), Regione (50 mila) e i restanti a carico della Provincia. Progetto diretto dall’ing. Riccardo Telò che ha visto gli albori con Valter Gasparotto, oggi presidente del consiglio provinciale e assessore nell’era Dal Lago, in questi ultimi due anni portato avanti da Palo Pellizzari.
C’erano entrambi ieri a verificare lo stato ormai definitivo dei lavori compiuti dalla zona dell'imbarcadero per le barche a vela fino all'approdo di quelle a remi e c’era anche il neo sindaco leghista di Arcugnano Paolo Gozzi, nel cui Comune rientra il lago gestito dalla Provincia. I primi due sottolineano il metodo utilizzato fin dall’inizio di coinvolgere tutte le associazioni.
L’intervento riguarda anche il Servizio Forestale, chiamato dalla Provincia ad eseguire lavori di piantagioni e risanamento delle 24 canalette di sgrondo delle acque verso il lago: lungo la sponda est sono state messe a dimora 200 alberi di diverse specie e 500 arbusti. «Ora il lago di Fimon - sottolinea Paolo Pellizzari - si avvia a diventare quel gioiellino turistico e naturalistico a cui abbiamo pensato fin dall'inizio».
«Ieri come oggi - sottolinea Gasparotto - ci ha ispirato il rispetto per l'ambiente e il desiderio di trasformare il lago, dentro e fuori le acque, in un’oasi di relax». Il sindaco Gozzi si augura che il dialogo con la Provincia rimanga collaborativo: «Ci preme anche la valenza storica e archeologica di questo specchio d'acqua, il più antico del Nord Italia, e abitato fin dalla Preistoria».