martedì 14 settembre 2010

Riflessioni sul nostro patrimonio storico




Cari amici,

da tempo seguo con sgomento le sorti di tre manufatti architettonici in stato di estremo degrado. In ordine di antichità, sono: la torre millenaria del Monte Crocetta, dominante su Fontega e Torri di Arcugnano; il sacello, o cappella gentilizia, intitolato alla Sacra Famiglia, sito in Val dei Calvi; Villa Montanari, situata nel centro abitato di Arcugnano. Sono tre edifici di diversa importanza, forse di valore artistico discutibile, ma pur sempre testimoni della nostra storia, perciò importantissimi, per quel che mi riguarda.

Li abbiamo ricevuti in eredità dai nostri progenitori, toccherebbe a noi salvaguardarli. Ma c'è un grosso ostacolo: sono edifici privati. Vediamo di capirne di più.

Tempo addietro, quando era in carica la passata amministrazione, grazie all'intervento del vicesindaco Federico Bedin, su nostro sollecito, siamo riusciti a far ripristinare le porte d'ingresso della preziosa chiesa di Santa Margherita.
Manufatto trecentesco che conserva al proprio interno un importante ciclo di affreschi (per la verità ancora a rischio) che, a causa di un varco, creatosi nel legno marcescente delle porte, era divenuto ricovero per animali randagi o selvatici.

Non contento, poco tempo fa ho scritto al sindaco, dott. Paolo Gozzi, per sottoporgli la sorte di Villa Montanari. La conservazione della dimora è penosa, sotto gli occhi di tutti, altrettanto evidente è pure l'allarme igienico che comporta un simile degrado. Tanto per fare una lista di inquilini, sappiate che è divenuto il regno di calabroni, gatti randagi, piccioni, vespe, topi, scarafaggi che abitano indisturbati un edificio imponente, in pieno centro abitato.
Un lato della villa dà su Via Marconi, strada trafficata quotidianamente, ponendo ulteriori dubbi di ordine strutturale. Il degrado, ripeto, è evidente e genera negli abitanti un senso di tristezza e di abbandono generale.
Il sindaco, molto gentilmente, mi ha risposto che non è nei suoi poteri intervenire, giacché il manufatto, in passato è stato venduto a un privato, e aggiunge, in una email privata al sottoscritto: "Solleciterò i proprietari affinché provvedano a fare almeno gli interventi minimi necessari alla sicurezza pubblica". Parole importanti, che apprezziamo. Questo accadeva il primo giugno. Dopodiché, i proprietari non hanno mosso un dito e la situazione non può certo essere migliorata. Anzi.

Stessa sorte per la Torre millenaria e la chiesetta di Val dei Calvi, da quel che risulta, anche questi sono edifici privati. Ora, dando per assodato e accettando il principio della nostra civiltà che fa della proprietà privata un ente sacro e intoccabile, dovrebbero essere altrettanto obbligatori gli oneri che ne conseguono, ossia: la conservazione, la salvaguardia degli edifici, il rispetto per il passato comune, il decoro (!), la prevenzione e tutela sanitaria per la popolazione che, senza colpa, abita nella vicinanze dei ruderi succitati!

So che queste parole cadranno nell'oblio, ma so anche che rimarranno nella memoria di Internet e chissà che non sia di sprone per qualcuno.
Oppure -ma dubito fortemente- che a causa di queste parole i proprietari, mossi da vergogna o carità, non decidano infine di porre un termine allo scempio.

Sarà mai vero?

Denis Lotti, Arcugnano



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